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Grotta Noè -Allievi ed istruttori del 1° corso naz. di speleologia. Si riconoscono: B. Boegan, G. Auria, A. Diqual, G. Mannino, G. Coloni, F. Salvatori, G. Lemmi, L.S. Medeot, L. Cargnel, T. Piemontese - Foto Archivio C.G. E. Boegan, Trieste

Gli Istruttori Nazionali - La prima impostazione

Pino Guidi

Gli anni '60 furono un momento magico per la speleologia italiana; era questa un'attività che suscitava interesse e attirava molti giovani e che vide allora la nascita di nuovi gruppi grotte al Nord, al Centro e al Sud.

In quest'atmosfera propizia la settantina di speleologi formatisi o specializzatisi nei Corsi Nazionali fecero da volano, nell'ambito di parecchi dei Gruppi Grotte CAI, ad un fiorire di progetti, anche a carattere didattico. Ma in quel periodo l'organizzazione dei corsi locali era ancora affidata all'iniziativa (e preparazione) dei singoli, che non sempre avevano chiari e comuni punti di riferimento. La differenza sia a livello tecnico (numero di uscite in grotta, loro peculiarità) come a livello culturale (struttura, quantità e tipologia delle lezioni teoriche) era in alcuni casi molto evidente. Così, verso la metà del decennio, mentre il Comitato Scientifico Centrale del CAI proseguiva con la sua iniziativa di diffusione della speleologia tramite i Corsi Nazionali, ora diventati grossomodo biennali, i gruppi speleologici di Torino (Gruppo Speleologico Piemontese – CAI UGET), Bologna (Gruppo Speleologico Bolognese – CAI) e Milano (Gruppo Grotte Milano – CAI SEM) che già da tempo organizzavano corsi locali, decisero di intervenire presentando il 15 ottobre 1965 al Comitato Scientifico una mozione in cui chiedevano che il Corso Nazionale previsto per il 1966 venisse sostituito da un corso per istruttori1.

Nella discussione che seguì il Comitato Scientifico, vagliate le varie opportunità e disponibilità di uomini e mezzi, decise che per il 1966 si sarebbero fatti ambedue i corsi, stanziando un contributo di lire 250.000 per quello Nazionale e di lire 200.000 per quello degli Istruttori. A tenere il Corso-Incontro per Istruttori si dichiarava disponibile il Gruppo Grotte Milano, mentre quello Nazionale veniva affidato a Trieste, ove erano stati fatti tutti i Corsi precedenti2.
Nella riunione del Comitato Scientifico del 26 febbraio 1966 Carlo Finocchiaro, delegato ad occuparsi della speleologia in seno al Comitato, si assunse l'incarico di proseguire a curare l'organizzazione dei Corsi Nazionali; l'incontro-corso per Istruttori, previsto per l'estate, non venne realizzato e la questione Istruttori fu momentaneamente accantonata.
Verso la fine del 1967 il problema Istruttori veniva di nuovo affrontato dal Comitato Scientifico che decise di attivare un corso specifico nel 1969.

Si era frattanto approfondita la cesura fra alcuni gruppi grotte del CAI e il Comitato Scientifico; a questo proposito Marino Vianello nel maggio di quell'anno scriveva a Giorgio Pasquini lamentando "...l'assenteismo dei colleghi più preparati, che forse non hanno compreso quale valore avrebbe potuto avere la nostra iniziativa...", auspicando l'allargamento della cerchia degli istruttori dei Corsi Nazionali fuori dalla Commissione Grotte "E. Boegan" e dando poi alla struttura una forma stabile.

Parole vane perché nello stesso periodo i gruppi speleologici di Torino, Milano, Bologna, Firenze, Perugia (tutti del CAI) e Speleo Club Roma davano vita alla Commissione Nazionale Scuole di Speleologia della Società Speleologica Italiana, Commissione che veniva ufficialmente presentata a Roma in occasione del X Congresso Nazionale di Speleologia, svoltosi i giorni 27-30 settembre 1968. Il Congresso è stato però anche un importante momento d'incontro fra i rappresentanti dei gruppi che organizzavano corsi di speleologia nell'ambito CAI. In quell'occasione è stato chiarito – anche se non da tutti recepito – che non si era mai trattato di imposizione di regole dall'alto (nella fattispecie dal Comitato Scientifico), ma che la Scuola di Speleologia del CAI, come veniva strutturandosi, era e doveva rimanere figlia ed espressione della speleologia dei Gruppi Grotte del CAI. Infatti se spettava al Comitato Scientifico la nomina di un primo nucleo di Istruttori Nazionali di Speleologia (quelli che avranno poi il compito di gestire il primo Corso per Istruttori Nazionali), lo stesso Comitato demandava ai Gruppi che organizzavano i corsi locali la segnalazione dei nominativi a cui attribuire il titolo. Il compito di predisporre un programma per il Corso per Istruttori Nazionali di Speleologia era intanto stato affidato a Finocchiaro e alla Commissione Grotte "E. Boegan" di Trieste, che aveva esperienza in materia avendo già organizzato tutti i precedenti Corsi Nazionali.

I mesi che seguirono il X Congresso furono densi di fermenti e di attività: in ottobre Finocchiaro inviava ai cinque Gruppi Grotte del CAI interessatisi al problema (Torino, Bologna, Milano, Firenze e Perugia) la circolare del 1° Corso INS mentre il 9 novembre presentava al Comitato Scientifico una bozza del Regolamento, stilata tenuti presenti i suggerimenti e le osservazioni raccolte negli incontri con i rappresentanti dei vari gruppi. Nel frattempo la Commissione Scuole della SSI inviava una circolare, firmata da Pasquini, in cui si invitavano i Gruppi aderenti alla Commissione Scuole della SSI ad occupare tutti i posti di istruttore disponibili nella Scuola del CAI; quest'iniziativa non ebbe seguito, anche perché il progetto del Comitato Scientifico trovò rispondenza positiva presso alcuni dei Gruppi coinvolti.

Il giorno 8 gennaio 1969 il Comitato Scientifico approvava definitivamente il Regolamento3 per la Scuola Nazionale di Speleologia del CAI e per gli Istruttori Nazionali di Speleologia e dava mandato a Finocchiaro di predisporre e presentare la lista degli Istruttori da nominare, da parte del Comitato, con atto unico e irripetibile4.

Il fatto che il Regolamento sia stato approvato in una seduta del Comitato Scientifico in cui erano presenti 8 membri su 20 innescava una controversia di cui si fece portavoce il Gruppo Speleologico Piemontese che promosse incontri e riunioni fra i Gruppi Grotte CAI interessati alla didattica.

In una di queste, svoltasi a Verona nel marzo, venne discussa la possibilità di apportare modifiche ai Regolamenti, concordando di mandare al Comitato Scientifico le varie osservazioni. Smentendo in parte quanto stabilito a Verona, un paio di giorni dopo il GSP inviava una circolare contenente proposte operative in netto contrasto con la linea del Comitato Scientifico5.
Nonostante le contestazioni l'organizzazione del Corso per Istruttori proseguiva: il 22 marzo il Comitato Scientifico approvava il programma di massima del Corso. Il 4 aprile Finocchiaro, a nome del Comitato stesso, inviava ai Gruppi Grotte che da tempo organizzavano corsi, e in particolare a quelli di Torino, Milano, Bologna, Firenze, e Faenza, formale richiesta dei nomi degli speleologi candidati a Istruttori Nazionali da nominare quanto prima, in vista del Corso di agosto6. Avute e trasmesse (assieme ad altre segnalazioni) le risposte a Nangeroni, quest'ultimo nel maggio 1969 provvedeva alla nomina dei primi 20 Istruttori Nazionali di Speleologia; risultarono nominati Istruttori Nazionali di Speleologia Carlo Balbiano d'Aramengo, Federico Calleri e Giulio Gecchele di Torino, Gianni Follis di Varese, Giulio Cappa, Pianelli, Roberto Potenza, Renato Tommasini e Tito Samoré di Milano, Claudio De Giuli, Vittorio Prelovsek e Franco Utili di Firenze, Giorgio Pasquini di Roma, Francesco Salvatori e Calogero Viviani di Perugia, Mario Gherbaz, Giuseppe [Pino] Guidi, Dario Marini, Tullio Tommasini e Marino Vianello di Trieste. 

Estratto dal libro "50 anni di speleologia della Scuola Nazionale di Speleologia CAI 1958 - 2008"
a cura di Pino Guidi, Francesco Salvatori e Totò Sammataro