Gruppo Speleologico Emiliano CAI
G.S.E. CAI
Relazione originale, tratta dal nostro archivio, sul primo anno di attività del nostro gruppo, che all’epoca si chiamava “Gruppo grotte del C.A.I. di Modena”.
ATTIVITÀ GRUPPO GROTTE DEL C.A.I.
di Modena
21 Giugno 1931 IX - 31 Maggio 1932 X
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Il Gruppo Grotte di Modena è stato fondato il 21 Giugno 1931 alla Grotta S. Maria sul Monte Vallestra (n° 1E), durante l'esplorazione di detta Grotta. L'animatore di tale movimento fu il Rag. Leonida Boldori di Cremona che diede i primi consigli e i primi dati.
Sorto con l'aiuto e la benevolenza del Presidente della Sezione di Modena del C.A.I. Avv. Gino Mori, il Gruppo Grotte Modena iniziò appunto la sua attività sul Monte Vallestra esplorando definitivamente detta grotta e raccogliendo parecchio materiale cavernicolo, ancora allo studio. Dopo l'esplorazione venne a mezzo del suddetto Rag. Boldori comunicata a Postumia all'Istituto It. Di Speleologia la costituzione di detto gruppo.
Avuta la necessaria ratifica, e iniziatosi i rapporti con detto Istituto s'incominciò la raccolta del materiale bibliografico sulla Grotta di Vallestra e la ricerca bibliografica di altre cavità Emiliane.
Il 4 Ottobre 1931, il Gruppo ritornò a Vallestra per i rilievi della Grotta, così per merito del Signor Edy Dreossi dell'Alpina delle Giulie gli speleologi Modenesi poterono iniziare il loro proficuo lavoro con cognizioni di fatto.
Nel medesimo giorno si portarono a Borzano (Reggio Emilia) ad esplorare la Tana della Mussina (n° 2E). Questa Grotta destò le meraviglie dei nostri speleologi che pensarono di ritornarvi per completare i rilievi e l'esplorazione.
In una successiva visita fatta il 22 Novembre 1931 ci si convinse dell'importanza del fenomeno carsico dei gessi della Tana della Mussina, e si preparò una spedizione che il giorno 21 Febbraio 1932 poté partire ed eseguire un cumulo di ricerche e di esplorazioni, tali da far crescere sempre più la passione per gli studi speleologici. All'esplorazione faceva pure parte un pioniere di detti studi nell'Emilia il Prof. Giorgio Trebbi. Continuò ininterrotto il lavoro di ricerche bibliografiche, che fruttò al gruppo conoscenze di nuove cavità. Venne dal Gruppo Grotte Cremona esplorato e rilevato il Buco di Camerà (n° 8E); passato al nostro catasto perché l'oltrepò Pavese appartiene orograficamente all'Emilia.
Un importante lavoro di corrispondenza e di ricerche ha dato modo al nostro Gruppo Grotte di entrare in relazione con studiosi e appassionati che furono larghi di dati, di notizie e di aiuti.
Vennero pure intraprese trattative con la sezione di Parma del C.A.I. per la costruzione di un Gruppo Grotte in quella città, con l'incarico dello studio speleologico del Parmense e del Piacentino. Le trattative sono ancora in corso.
Il 3 Aprile 1932 veniva effettuata una nuova esplorazione nel Borzanese che fruttò nuovi dati per la Tana della Mussina e il rintracciamento del Buco del Cornale (n° 11E).
Il 15 Maggio 1932 veniva ricercata la Grotta di Terenzano (n° 13E) che si doveva trovare, secondo dati citati dallo Spallanzani Lazzaro sul Monte del Gesso presso Scandiano, il nostro Gruppo trovò al suo posto un'imponente frana che aveva travolto tutto.
Così pure la Grotta del Farneto (n° 7E) venne esplorata e con buon esito, avendo rintracciato il corso sotterraneo che forse un tempo formò la grotta.
Da ultimo il 29 Maggio 1932 veniva fatta l'esplorazione e il rilievo della Grotta Tana delle Fate (presso il Lago di Pratignano) (n° 15E).
L'attività del nostro Gruppo Grotte ebbe notevole e benigno appoggio della locale Sezione del C.A.I. con la pubblicazione dell'attività speleologica sul periodico il "Cimone" in cui sono riportate le relazioni delle suddette esplorazioni.
Così pure sui n° 1, 2, 3 Gennaio, Febbraio, Marzo della rivista "Le Grotte d'Italia" è comparso il rilievo della Grotta di Vallestra n° 1E e l'elenco delle cavità Emiliane per ora conosciute che sono 36.
Sebbene la nostra Regione sia povera di cavità sotterranee e quelle poche non siano che microscopiche al confronto delle meravigliose cavità di altre regioni. Però col consiglio dell'Istituto It. di Speleologia che ha promesso anche materiali necessari per una più perfetta organizzazione speleologica, il nostro Gruppo Grotte spera di poter portare a termine l'attività iniziata, e di procurarsi tutti i dati botanici, zoologici, toponomastici, topografici, leggendari, storici, ecc. in ogni grotta e il tutto renderlo noto a mezzo di pubblicazioni con l'aiuto sperabile di qualche Società o Ente.
Nuovi e prossimi lavori attendono il Groppo Grotte; la fine delle esplorazioni e delle ricerche nel complesso selenitico di Borzano, visite, esplorazioni e rilievi alla Grotta del Farneto insieme al Dr. Anelli dell'Istituto It. di Speleologia, ricerche definitivi rilievi delle piccole cavità del Modenese, che chiuderanno forse per quest'anno la proficua attività del nostro Gruppo Grotte.
(Rag. Giacomo Simonazzi)
Visto: IL COMMISSARIO DELLA SEZIONE DEL C.A.I.
(Cav. Giuseppe Marchesi)
Indirizzo
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- Regione: Emilia Romagna
Contatti
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